La sabbiatura è una procedura industriale assolutamente consueta e molto diffusa in una grande varietà di lavorazioni. Purtroppo, inevitabilmente, il processo relativo genera una grande quantità di polveri sottili che si dimostrano potenzialmente pericolose sia per la salute degli operatori che vi lavorano che per lo stato dell’ambiente. È quindi necessario provvedere all’allestimento di soluzioni mirate per catturare ed eliminare tali polveri dannose.

Che cos’è la sabbiatura

La sabbiatura viene impiegata nella fase intermedia della lavorazione di molti prodotti industriali. È un processo prettamente meccanico: prevede l’emissione di un getto composto da aria e sabbia, di potenza regolabile, che viene impiegato per erodere lo strato superficiale dei prodotti semilavorati così da ripulirli e prepararli per le successive lavorazioni.

La sabbiatura trova impiego soprattutto nell’industria metallurgica e siderurgica, e nella lavorazione di pietra, marmo e ceramica: tutte queste sostanze, a seguito dell’erosione, rilasciano polveri sottili pericolose per due ragioni, ossia la tossicità e il potenziale esplosivo.

La tossicità delle polveri sottili

Le polveri sollevate durante le operazioni di sabbiatura, come abbiamo visto, sono più solitamente o di metallo o di pietra. Entrambe le categorie presentano gravi rischi per la salute.

La respirazione delle polveri di metalli ferrosi, ad esempi, tende a generare accumulo di tali polveri all’interno dei polmoni: questo tipo di intossicazione tende a generare problemi di crescente gravità alle vie respiratorie, compromettendone via via la funzionalità e rendendo più frequente l’emergere di altri disturbi delle mucose. Oltre a questo, le polveri di ferro possono anche rappresentare un pericolo per gli occhi degli operatori, causando congiuntiviti e altri disturbi.

La polvere silicea che deriva dalla lavorazione del marmo e della pietra, nonché dalla sabbia stessa, rappresenta poi se possibile un problema ancora più grave. L’accumulo di silice nei polmoni prende il nome di silicosi, ed è una malattia professionale in diversi settori industriali: i danni ai polmoni in questo caso possono essere molto gravi, e partendo da difficoltà di respirazione, tosse cronica e cianosi possono evolversi rendendo più facile contrarre malattie come la tubercolosi polmonare, le infezioni micobatteriche, o perfino il cancro ai polmoni.

Il rischio di esplosione

Pericolo ulteriore rappresentato dall’accumulo nell’aria di polveri derivanti dalla sabbiatura è quello delle esplosioni. La combustione di un qualsiasi materiale si fa infatti tanto più rapida quanto minore è il volume delle particelle coinvolte, dato che questo va a massimizzare la superficie di innesco; nel caso di una nuvola di polveri, in ambiente ricco di ossigeno, la combustione può facilmente arrivare a velocità e dirompenza tale da causare una vera e propria deflagrazione esplosiva, con le conseguenze che è facile immaginare. A seconda della loro natura, le polveri vengono suddivise in tre diverse classi, con crescente rischio di esplosione.

La possibile soluzione

Chiarito quindi quali siano i pericoli derivanti dall’accumulo di polveri tipico della lavorazione di sabbiatura, e d’altro canto avendo compreso come quest’ultima sia operazione troppo strettamente connaturata a troppi processi industriali per limitarsi ad evitarla, rimane da esporre quale possa essere la soluzione per proteggere la salute e l’incolumità degli operatori.

Come chiarito anche dalle norme di legge, tale problema va affrontato con l’installazione di appositi impianti di aspirazione polveri. Questi sistemi sono in grado, in piena sicurezza, di strappare dall’atmosfera le polveri che vengono mano a mano prodotte durante la lavorazione, e successivamente immetterle in un sistema dotato di filtri depuratori che le trattengono, sottraendole all’ambiente e scongiurando così sia i pericoli per la salute che quelli per la sicurezza di persone e cose.

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