I capannoni industriali sono per loro natura spazi molto ampi, per superficie e per altezza, costruiti per contenere macchinari e personale e consentire un movimento funzionale dei prodotti in lavorazione. Inevitabilmente, questi grandi volumi fanno sì che nel momento in cui diventa necessario occuparsi della regolazione della temperatura dell’ambiente occorra pianificare con attenzione le operazioni necessarie.

Ma i volumi non sono l’unico elemento importante in questa pianificazione. Quali sono tutti i fattori che vanno ad influire effettivamente sul costo della climatizzazione dei capannoni industriali? Vediamoli insieme.

Le dimensioni

Se abbiamo nominato per primo il fattore relativo alle dimensioni del capannone non è un caso: di fatto, il volume d’aria che deve essere climatizzato è un elemento di influenza diretta e molto pesante sull’efficacia di un impianto di condizionamento industriale. Non c’è dubbio infatti che modificare la temperatura – e il livello di umidità – di un volume d’aria significativo come quello che può essere contenuto in un capannone di ampia metratura e altezza è più complesso e costoso – e richiede impianti più potenti – rispetto a quanto accade in una casa. Del resto scegliere un impianto insufficiente si traduce in uno spreco diretto di denaro, perché nonostante la spesa iniziale e i costi per i consumi energetici si continuerà ad avere una temperatura inaccettabile nel capannone.

La struttura

La metratura del capannone, come abbiamo visto, è un elemento essenziale nel calcolo dei costi relativi alla sua climatizzazione, ma sicuramente non è l’unico. Un fattore molto spesso sottovalutato, e che invece ha una rilevanza fondamentale nell’effettiva riuscita di un progetto di climatizzazione industriale, è la struttura del capannone in oggetto. Quanto sono spesse le pareti del capannone? Di cosa sono fatte? Presentano un qualche tipo di isolamento termico? E il tetto in che materiale è realizzato? Le risposte a tutte queste domande fanno una differenza sostanziale nella difficoltà di climatizzare un ambiente industriale: se l’installazione dell’impianto avrà costi simili, i costi di consumo energetico saranno sicuramente più pesanti negli edifici industriali di vecchia costruzione e concezione, con scarso isolamento e materiali obsoleti.

La progettazione

Abbiamo parlato dell’ambiente da climatizzare; non dimentichiamoci però che c’è grande differenza fra un impianto di climatizzazione industriale e un altro, e che questa differenza comincia soprattutto dal modo in cui l’impianto è progettato relativamente alla situazione reale che deve andare a risolvere. Se occorre rivolgersi ad un tecnico specializzato per progettare impianti di climatizzazione industriale è perché le variabili sono numerose e tutte influenti sul successo finale. Un fattore fondamentale, ad esempio, è rappresentato dall’effettivo salto di temperatura che si richiede all’impianto: portare un capannone da 38° a 22° è un’impresa tutt’altro che facile. Se poi il progettista non tiene conto della stratificazione dell’aria calda e fredda, è possibile trovarsi con un sistema di climatizzazione che cerca – senza possibilità di successo – di rinfrescare tutto il volume d’aria del capannone, anziché concentrarsi sulla zona ad altezza uomo dove effettivamente ce n’è bisogno. L’unico risultato sarebbe uno spreco costante di energia e denaro.

La tecnologia

Anche la progettazione più competente ed esperta non può permettere di conseguire i risultati desiderati se non si mettono in campo le tecnologie necessarie: e com’è ovvio, queste rappresentano un importantissimo fattore di costo nel calcolo dell’intero impianto. Oggi, le soluzioni più performanti e innovative prevedono l’impiego della tecnologia a pompa di calore su unità controllabili da remoto e regolabili su ogni parametro di funzionamento, dalla portata dell’aria al differenziale fra la temperatura di partenza e quella desiderata); le moderne unità di climatizzazione aria sono molto silenziose, hanno consumi contenuti e quindi più sostenibili sotto il profilo ecologico e meno gravosi sotto quello dei costi. Con unità di questo genere, e la corretta progettazione, è possibile climatizzare con buoni risultati e un investimento ragionevole capannoni che arrivano anche ai 500 metri quadrati di superficie.

In conclusione

Abbiamo identificato così i quattro elementi essenziali di cui tenere conto nella valutazione dei costi di un impianto di climatizzazione industriale per capannoni. Quel che però sarebbe importante è iniziare a considerare questo tipo di acquisto sempre meno sotto l’aspetto di un costo, e sempre più come un vero e proprio investimento da parte dell’azienda. Un ambiente climatizzato, infatti, presenta vantaggi sia per i lavoratori – che possono operare con maggiore serenità e comodità – sia per i macchinari stessi, che sicuramente operano in modo più efficiente e con meno guasti quando la temperatura è controllata. Non si dimentichi poi il fatto basilare che esistono processi e applicazioni industriali per le quali è irrinunciabile mantenere una temperatura costante nelle aree di produzione, e quindi diventa fondamentale implementare un sistema di climatizzazione. Operando con razionalità e intelligenza, tutto questo può rimanere all’interno di un budget perfettamente sostenibile.

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