Abbiamo già affrontato diverse volte il tema dei vantaggi economici e di prestazioni del raffrescamento adiabatico rispetto ad altri sistemi come il condizionamento. C’è invece un tema che, dopo essere stato di rilevanza minore per molto tempo, è diventato di primaria importanza e richiama fortissima attenzione: quello della sanificazione, dell’igienicità, e della sicurezza degli impianti di raffreddamento degli ambienti dal punto di vista dei rischi di contagio da Coronavirus.

Un punto di partenza: le linee guida ISS

L’istituto Superiore della Sanità ha a tal proposito inserito delle norme molto stringenti e specifiche nelle linee guida sul mantenimento della qualità dell’aria indoor che ha pubblicato sul proprio sito, così da dare istruzioni precise riguardo ai comportamenti da tenere riguardo a condizionatori, fan coil, impianti di raffrescamento adiabatico e dispositivi simili. Analizziamone i punti primari:

  • Garantire un buon ricambio dell’aria in tutti gli ambienti dove sono presenti postazioni di lavoro e personale, aprendo con maggiore frequenza […] finestre e balconi.

La ratio di questa norma è chiara: il ricambio dell’aria è prezioso per eliminare eventuali sostanze patogene dall’interno degli ambienti lavorativi, impedendone il ristagno e la proliferazione.

  • […] evitare la creazione di condizioni di disagio/discomfort (correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo) per il personale nell’ambiente di lavoro.

Le linee guida sono qui molto esplicite nel raccomandare di continuare a tutelare il benessere del personale, soprattutto in vista della stagione più calda ormai imminente.

  • Negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione […] per aumentare il livello di protezione deve essere eliminata totalmente la funzione di ricircolo dell’aria per evitare l’eventuale trasporto di agenti patogeni.

La disattivazione del ricircolo dell’aria è uno dei punti fondamentali delle linee guida, e una norma di sicurezza condivisibile e valida. Un continuo ricircolo dell’aria infatti non farebbe che aumentare il rischio che un agente patogeno venga a contatto con più persone all’interno dell’ambiente lavorativo.

  • Negli edifici dotati di impianti di riscaldamento/raffrescamento (es. pompe di calore, fancoil o termoconvettori), tenere spenti gli impianti per evitare il possibile ricircolo del virus SARS-CoV-2 in aria.

Forse il punto più importante delle linee guida su questo argomento. Si è detto che va evitato il ricircolo nei sistemi di ventilazione; ma i condizionatori e i fancoil funzionano essenzialmente a circuito chiuso e con ricircolo, oltre a richiedere di tenere chiuse porte e finestre, e quindi il loro funzionamento in questo periodo è incompatibile – allo stato delle cose, e fatti salvi casi particolari come successivamente chiarito – con la protezione dal CoVid-19 .

I raffrescatori evaporativi: un sistema perfetto per la situazione presente

La tecnologia evaporativa sembra proprio sviluppata apposta per creare il dispositivo ideale per il raffrescamento durante la pandemia di Coronavirus: rispondono infatti in modo puntuale a tutte le specifiche presentate nelle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità.

Ricambio dell’aria: una delle caratteristiche principali dei sistemi di raffrescamento adiabatico è quella di richiedere, per il proprio buon funzionamento, che porte e finestre siano lasciate aperte. Il ricircolo dell’aria quindi con un raffrescatore evaporativo non è solamente possibile, è addirittura necessario.

Prevenzione del disagio: un impianto di raffrescamento evaporativo è in grado di abbassare in modo significativo la temperatura percepita da parte del personale, in parte riducendola direttamente e in parte diminuendo l’effetto afa; tutto questo senza sbalzi di temperatura o correnti d’aria.

Ricircolo dell’aria: Il raffrescatore adiabatico funziona necessariamente prelevando aria sempre nuova dall’esterno dell’edificio, abbassandone la temperatura, e immettendola nei locali, dalle cui porte e finestre contemporaneamente esce l’aria calda. L’intero sistema è perciò un continuo ricircolo dell’aria contenuta nel locale raffrescato.

Spegnimento dei condizionatori: un raffrescatore evaporativo, pur avendo la funzione di abbassare la temperatura dell’aria interna di un ambiente, non è in alcun modo affine a un condizionatore, si basa su principi di funzionamento del tutto diversi e non prevede circuito chiuso;  è quindi possibile farlo funzionare durante questo periodo d’emergenza senza violare questa importante linea guida dell’I.S.S.

A questi motivi già importanti di orientarsi sul raffrescamento adiabatico per affrontare questa stagione estiva di lavoro e di recupero dei fatturati ne aggiungeremo un altro, ricordando brevemente quanto discusso in un precedente articolo: la facilità di sanificazione degli impianti di raffrescamento evaporativo. A differenza dei condizionatori, infatti, che richiedono complesse operazioni di pulizia e sanificazione lungo tutte le condotte, e all’interno dei dispositivi come split e fan coil, nei raffrescatori adiabatici è possibile installare un semplice dispositivo che inietta nell’acqua di raffreddamento dei pannelli una sostanza battericida e virucida che li vada così a irrorare costantemente.

Per richiedere una valutazione dell’impianto di raffrescamento ideale per il vostro capannone, nel pieno rispetto delle linee guida ISS, contattateci oggi stesso!