Negli ultimi anni, con la fortunata presa di coscienza a tutti i livelli della gravità della situazione ambientale del Pianeta e dell’urgenza di tenere conto degli aspetti ecologici di ogni decisione, è salito alla ribalta il problema di come gestire la climatizzazione degli ambienti industriali nel pieno rispetto dell’ambiente. La ricerca di metodi di raffrescamento industriale ecologico è quindi diventata prioritaria per molte aziende, che si trovano a dover gestire i problemi contrastanti dell’impatto ecologico e dell’eccessiva temperatura.
Perché è necessario un controllo delle temperature eccessive negli ambienti industriali
Le temperature che si possono rilevare all’interno di un capannone industriale nella stagione calda, in condizioni particolarmente svantaggiose ma assolutamente non uniche o rare, possono facilmente sfiorare la quarantina di gradi centigradi. Livelli di calore di questo genere rappresentano purtroppo un problema considerevole sotto due aspetti:
- La salute dei lavoratori: a questi livelli, la tolleranza al calore non è più una questione di adattabilità o pazienza. Operare per un’intera giornata lavorativa ad un livello di temperatura come quello che abbiamo descritto rappresenta una minaccia concreta e diretta per la salute dei lavoratori, che possono riscontrare disturbi anche molto gravi, fino al colpo di calore che, se non trattato tempestivamente, può anche rivelarsi mortale;
- Le buone condizioni dei macchinari: le eccessive temperature, specie se combinate con un livello troppo alto di umidità, sono estremamente deleterie per il buon funzionamento di molte attrezzature e macchine industriali, che possono nel tempo subire danni anche considerevoli alle proprie componenti sia meccaniche che elettroniche.
La necessità di disporre di sistemi di controllo della temperatura eccessiva nei capannoni è quindi evidente.
Il problema dei sistemi di climatizzazione industriali e la soluzione della tecnologia evaporativa
Il problema del climatizzare come necessario gli ambienti industriali, come i capannoni, deriva soprattutto dalle loro dimensioni, che sono solitamente considerevoli. Alterare la temperatura di masse d’aria come quelle contenute in un capannone alto dieci metri e di superficie proporzionata significa consumare una quantità enorme di energia ogni giorno se si impiegano metodi tradizionali, con un livello di successo spesso discutibile e con conseguenze estremamente gravi sull’ambiente.
La soluzione che invece si sta dimostrando più sostenibile è quella di evitare dovunque possibile i sistemi di climatizzazione e condizionamento tradizionali per passare ad impianti di raffrescamento che sfruttino la tecnologia evaporativa, o adiabatica, di scambio termico. Questi impianti prevedono il passaggio dell’aria in pannelli altamente umidificati, che ne sottraggono il calore progressivamente permettendo l’immissione nel capannone di aria a temperature molto più confortevoli con un ridottissimo consumo energetico.
I vantaggi ecologici dei raffrescatori adiabatici
- Consumo energetico limitato: in un sistema di raffrescamento evaporativo dei capannoni, non vi sono altri consumi se non quelli di una pompa di distribuzione dell’acqua che mantiene umidificati i pannelli adiabatici e di un ventilatore che mantiene l’aria in circolo. Si tratta di un consumo di elettricità – e quindi delle risorse necessarie per produrla – inferiore di svariati ordini rispetto a quello richiesto da un sistema di condizionamento dell’aria.
- Altissima sostenibilità ambientale: oltre a richiedere un limitatissimo consumo di energie e risorse, il raffrescamento evaporativo non ha alcun bisogno di gas refrigeranti o fluidi frigorigeni. Queste sostanze, essenziali per il funzionamento di altri tipo di dispositivo, sono purtroppo nocive per l’ambiente e minacciano lo strato di ozono atmosferico che circonda la Terra: non sfruttandole, quindi, i sistemi adiabatici guadagnano altri punti per la tutela dell’ambiente e per un raffrescamento assolutamente ecologico.
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